La firma è di Stroppa: Cremonese perfetta, 3-0 e sogno che continua

Una serata perfetta, una prestazione da incorniciare, un pubblico in estasi: la Cremonese conquista la finale playoff grazie a un travolgente 3-0 inflitto alla Juve Stabia allo stadio Zini, ribaltando così il ko dell’andata. Una gara dominata in lungo e in largo dai grigiorossi, con idee, coraggio e qualità, firmata in ogni dettaglio da Giovanni Stroppa, vero architetto del capolavoro.

Attacco fluido e imprevedibile: la mossa vincente di Stroppa

La scelta di puntare su un attacco mobile, privo di un vero centravanti di riferimento, si è rivelata la chiave tattica del match. Johnsen e Vazquez hanno agito tra le linee, scambiandosi spesso posizione, disorientando completamente la difesa campana. In particolare, Vazquez, tornato in campo dopo la lunga squalifica, ha messo in mostra una forma smagliante e una voglia feroce di spaccare la partita, confermandosi leader tecnico ed emotivo di questa Cremonese.

Barbieri e Folino devastanti, dominio sulle corsie

Sugli esterni è stata una sinfonia grigiorossa. A destra, Barbieri è stato incontenibile: ha spinto con continuità, creato superiorità numerica e messo in crisi la retroguardia ospite in più di un’occasione. Dall’altra parte, anche Folino ha brillato per intensità e precisione. Il gioco sulle fasce è stato un’arma costante, ben orchestrata dal centrocampo.

Castagnetti sblocca, Vandeputte la chiude

A rompere gli equilibri ci ha pensato Castagnetti, con una rete pesantissima che ha dato il via alla rimonta. A siglare il tris, poi, ci ha pensato Vandeputte, protagonista di una prestazione di grande sostanza e qualità. Una serata magica per tutto il collettivo, che ha mostrato una compattezza e una consapevolezza da vera candidata alla promozione.

Ora la finale: la Serie A è a un passo

La Cremonese ha dimostrato di avere tutto: tecnica, solidità, spirito di squadra e un allenatore che sa leggere le partite con lucidità e coraggio. Dopo questa prova di forza, il sogno Serie A è più vivo che mai. Adesso manca solo l’ultimo atto. E se questa è la Cremo, nessun traguardo è precluso.