Cremonese in crisi: la Roma sfrutta tutte le crepe del sistema di Nicola

La terza sconfitta consecutiva ha un peso diverso rispetto alle altre: non solo per il 3-1 subito in casa, ma soprattutto perché la Roma di Gasperini ha evidenziato – in modo netto – ciò che oggi non funziona nel meccanismo grigiorosso.
Lo Zini non viveva un passivo così pesante da un anno esatto, e la sensazione è che la squadra sia entrata nel primo vero momento critico della stagione.

La partita non è stata a senso unico: la Cremo ha creato, ha reagito e ha persino sfiorato il 3-2. Ma la lettura tattica del match racconta una storia diversa: gli episodi, i duelli individuali e alcune scelte nei momenti chiave hanno cambiato l’inerzia.

Difesa in difficoltà: Roma chirurgica negli ultimi 30 metri

Il 3-5-2 di Nicola concede spesso metri sull’ampiezza, e contro una squadra che muove palla con qualità e velocità questo diventa letale.

I problemi principali:

• Duelli individuali gestiti male

Nicola lo ha detto chiaramente: serviva più coraggio nell’anticipo e meno attenzione alla profondità.
La Roma ha spesso ricevuto palla tra le linee senza pressione, generando superiorità con i suoi interpreti più tecnici.

• Linea difensiva troppo bassa nei momenti chiave

Soprattutto dopo l’1-1, la Cremo si è schiacciata negli ultimi 20 metri.
Gasperini ha potuto manipolare gli spazi, facendo arrivare gli uomini al limite dell’area con grande facilità.

• Errori di lettura sulla marcatura dei “falsi riferimenti”

La Roma ha usato Baldanzi come falso nove per togliere punti di riferimento.
La difesa grigiorossa è sembrata disorientata su chi uscire, quando farlo e in quali zone.

Risultato: Ferguson e Wesley hanno affondato nel finale una retroguardia già provata.

Cambi tardivi e rotazioni ancora da perfezionare

Nicola ha recuperato Grassi, Pezzella e Sanabria, ma ha scelto un’integrazione graduale, fidandosi dell’undici iniziale fino a tardi.
La Roma, invece, ha cambiato marcia proprio grazie alle rotazioni di Gasperini, che ha inserito freschezza nelle zone decisive.

Cosa non ha funzionato nei cambi della Cremonese:

Poca aggressività verticale dopo i primi inserimenti.

Ritmo che calava ogni volta che la squadra si allungava.

Difficoltà nel trovare un partner stabile per Vardy.

La squadra, nonostante la buona prova di carattere, ha perso lucidità proprio quando la Roma ha accelerato.

Atteggiamento coraggioso, ma non sempre continuo

Se c’è un dato positivo, è l’identità che Nicola continua a trasmettere:
la Cremo non ha mai smesso di giocare, nemmeno dopo il 3-1.

Aspetti positivi dell’atteggiamento:

Pressione alta a tratti efficace.

Capacità di costruire occasioni anche contro una big.

Mentalità propositiva anche nei momenti difficili.

Ma l’atteggiamento non è bastato:

Il coraggio non è stato accompagnato da precisione nei duelli.

La gestione della profondità è stata incerta.

La Roma ha sfruttato ogni minima indecisione, punendo nei momenti chiave.

Nicola l’ha detto chiaramente: è il segnale che la Cremo c’è, ma deve maturare nei dettagli.

La terza sconfitta pesa, ma non è un campanello d’allarme definitivo

Il dato è chiaro: tre sconfitte di fila fanno male.
Ma il modo in cui la Cremonese è rimasta in partita lascia margine per credere nella ripresa.

Cosa serve adesso:

compattare la linea difensiva

aumentare l’aggressività nei primi 30 metri

concretizzare di più (le occasioni non sono mancate)

inserire al meglio i recuperati Grassi e Pezzella

ritrovare Rotazioni più fluide in attacco

La Serie A può punire chi sbaglia anche solo un duello. E questa partita è stata l’ennesima dimostrazione.

Sezione: Copertina / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 20:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
vedi letture
Print