Alla Cremonese ha lasciato un doppio, robusto ricordo. Che, quando è tirato fuori dai cassetti della memoria, suscita sempre profonda commozione. Emiliano Mondonico è uno di quei nomi che, nel libro defli annali del tifo grigiorosso e della storia del club, scintillano in modo particolare. Non soltanto come allenatore prima delle giovanili e poi della prima squadra, ma anche come un calciatore che detiene un primato particolare. 

Le due vite da calciatore alla Cremonese

Nativo di Rivolta d'Adda, Mondonico incrociò la strada della Cremonese da calciatore una prima volta tra 1966 e 1968 e lasciò la robusta impronta di 46 presenze e diciannove reti, dimostrandosi un attaccante di razza. Di lui si accorse infatti il Torino che se lo volle subito portare in famiglia. Ed era quello stesso Torino che, come la Cremonese e l'Atalanta, avrebbe poi trovato nella sua seconda vita da allenatore. Il primo periodo in grigiorosso del compianto ex tecnico si svolse tra serie C e serie D. In un'intervista definirà la Cremonese "come una donna bellissima ma sfortunata" riferendosi alle sue vicissitudini calcistiche di discesa dalla massima serie in cui poi è ritornata periodicamente, sino all'attuale presenza.  

I periodi con Torino, Monza Atalanta e poi il ritorno 

Mondonico visse con il Torino i fasti della serie A calcando per esso il terreno di gioco in 14 occasioni e segnando due reti. Successivamente si riavvicinò alla sua terra d'origine giocando per il Monza, scendendo in campo per 23 volte segnando sette gol. Dopo una fugace presenza all'Atalanta fatta di due presenze soltanto, ecco di nuovo ricomparire nella sua vita i colori grigio e rosso che dal suo cuore non se ne sono mai andati veramente. E questa volta gli daranno l'occasione di ritagliarsi un record tuttora imbattuto. 

Con la Cremonese tra serie B e C, nascita di un primato 

Mondonico scende in campo per 178 volte segnando 69 gol, cifre che gli danno la possibilità di scavalcare tutta la concorrenza e di finire nei libri della storia grigiorossa per un primato conquistato calcando i campi di cadetteria e serie C. Mondonico diventa infatti il giocatore in assoluto più prolifico sul piano realizzativo dell'orgoglio della città dei violini con riguardo alle partite di campionato realizzando ben 88 reti. 

Gli altri goleador eccellenti della Cremonese di tutti i tempi 

Sino a quel momento, lo scettro del miglior goleador della Cremonese era nelle mani di Attilio Tassi con 75 reti. Tra i  goleador di prima linea della squadra grigiorossa figurano anche Andrea Brighenti che si fermò a quota 67, Giancarlo Finardi con 61, Mario Barera e Guerino Rossi con 55,  Gustavo Dezotti con 51, Gioacchino Prisciandaro con 48, Mario Nicolini con 47 e Andrea Tentoni con 43.  

La seconda vita da allenatore  

Mondonico avrebbe ripreso per mano la Cremonese come allenatore, prima delle giovanili, poi della prima squadra che, nel 1983-84, riportò in massima serie dopo un'assenza perdurante da oltre mezzo secolo. I periodi con Como, Atalanta, Napoli, Torino, Cosenza, Fiorentina e AlbinoLeffe gli daranno qualche soddisfazione ma non gli faranno mai dimenticare il grande amore per Cremona a cui infatti tornerà nel 2007 per restarci sino al 2009 per poi concludere la carriera con AlbinoLeffe e Novara. 

Il ricordo di Giovanni Arvedi 

Che Mondonico, a Cremona e non solo, abbia lasciato il segno come professionista e come persona di grande umiltà, schiettezza, fedeltà al lavoro e capacità lo testimoniano le parole di uno degli elementi simboli della Cremonese, Giovanni Arvedi che ne è proprietario e presidente onorario. Fu lui a volere Mondonico sulla panchina della Cremonese e, di quell'esperienza, ricordò in un'intervista: "le sue origini cremonesi, la militanza anni prima nella Usc in qualità di giocatore, il sincero attaccamento ai colori grigiorossi uniti alle indubbie capacità professionali mi convinsero che fosse la scelta giusta, fu un'esperienza intensa ma molto piacevole e, lavorando insieme, riuscimmo a raggiungere risultati positivi e a restituire alla Cremonese, nel frattempo risanata, il rispetto e la considerazione degli sportivi e dei talentuosi calciatori che abbiamo scelto e che Mondonico ha allenato".  

Le sue origini cremonesi, la militanza anni prima nella Usc in qualità di giocatore, il sincero attaccamento ai colori grigiorossi, uniti alle indubbie capacità professionali, mi convinsero che fosse la scelta giusta. Fu un’esperienza intensa ma molto piacevole e, lavorando insieme, riuscimmo a raggiungere risultati positivi ed a restituire alla Us Cremonese, nel frattempo risanata, il rispetto e la considerazione degli sportivi e dei talentuosi calciatori che abbiamo scelto e che Mondonico ha allenato. Il carattere schietto e diretto, unito ai valori che lo contraddistinguevano ed alla determinazione che ha dimostrato anche nella sua dolorosa battaglia personale vissuta con grande dignità e coraggio, mi lasciano di lui un bel ricordo. Alla signora Carla, ed alle figlie Francesca e Clara vanno le condoglianze mie e dell’intera Us Cremonese”. Arvedi ne evidenziò anche il carattere "schietto e diretto" e il grande coraggio con cui affrontò la terribile malattia ovvero il tumore che, il 29 marzo 2018, lo avrebbe condotto alla morte all'età di 71 anni. Le sue spoglie si trovano nel cimitero della natia Rivolta d'Adda. Il suo ricordo, però, vive sovrano in tutte le società con cui ha proficuamente collaborato, tra cui figura ovviamente anche la Cremonese.

Mondonico e la musica     

Pochi sanno che, oltre al calcio, la grande passione di Emiliano Mondonico era la chitarra.Memorabile resta un ricordo legato al suo periodo con l'Atalanta nel quale, durante la Festa della Dea,  accompagnò suonando egli stesso tre componenti del gruppo dei Nomadi intervenuto alla serata.      

Sezione: News / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 00:25
Autore: Cristiano Comelli
vedi letture
Print