La fine della partita è un colpo al cuore per i tifosi grigiorossi. Sul campo dello stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia risuonano le urla di gioia dei sostenitori di casa, mentre i giocatori della Cremonese escono dal terreno di gioco con lo sguardo basso e il cuore appesantito dalla delusione. Nell'andata della semifinale playoff di Serie B, la Cremonese ha ceduto 2-1 alla Juve Stabia al termine di una gara carica di tensione ed emozioni. La strada verso la finale, che vale la promozione in Serie A, si fa ora in salita per i lombardi, che dovranno cercare la rimonta nel match di ritorno a Cremona.

Il racconto di una notte di passione

Sin dal fischio d'inizio si è respirata un'atmosfera elettrica. Sotto i riflettori di una serata primaverile infuocata, la Juve Stabia parte a spron battuto spinta dal tifo di un Romeo Menti gremito e ribollente di passione. La Cremonese prova a rispondere ma appare subito in difficoltà: i padroni di casa vincono la maggior parte dei contrasti e arrivano primi su ogni pallone, mettendo pressione costante alla retroguardia grigiorossa. Il gol del vantaggio stabiese arriva al 34' ed è una mazzata sul morale della Cremonese: il giovane Christian Pierobon approfitta di una deviazione fortuita e insacca in rete, facendo esplodere lo stadio in un boato. Per la Cremonese è un colpo duro da assorbire, e per qualche minuto le gambe tremano sotto il peso della tensione.

Nel secondo tempo la musica non sembra cambiare subito: la Juve Stabia continua a premere con coraggio, guidata dall'entusiasmo e dalla voglia di compiere l'impresa. Al 58' i gialloblù trovano il raddoppio con Andrea Adorante, lesto a ribadire in rete una palla vagante dopo una prima respinta del portiere grigiorosso. Sotto di due gol, la Cremonese vede materializzarsi l'incubo di una sconfitta pesante proprio nella serata più importante. Al 63' un sussulto sembra poter riaprire la gara: l'arbitro assegna un calcio di rigore ai grigiorossi, ma Manuel De Luca dal dischetto calcia alto sopra la traversa. È un momento di puro sconforto: il bomber si dispera con le mani tra i capelli, mentre i compagni e i tifosi ospiti restano con il fiato sospeso, increduli per l'occasione sprecata.

Eppure, nel calcio l'emozione può cambiare in un attimo. Smaltita la delusione per il penalty fallito, la Cremonese trova finalmente un guizzo d'orgoglio. Gli uomini di Stroppa alzano il baricentro trascinati dall'estro di Franco Vazquez e dalla voglia di rimettersi in carreggiata. I minuti finali diventano un assedio grigiorosso alla porta delle Vespe, con azioni a raffica alla ricerca di un gol che riaccenda la speranza. Al 77' la tenacia viene premiata: Dennis Johnsen si avventa su un cross basso di Barbieri e trafigge la difesa stabiese, siglando il 2-1. È il gol che tiene vive le speranze della Cremonese e gela per un attimo gli entusiasmi del pubblico di casa. Gli ultimi minuti scorrono al cardiopalma: i grigiorossi tentano il tutto per tutto per agguantare un pari insperato, mentre la Juve Stabia stringe i denti in difesa. Il triplice fischio finale libera emozioni contrastanti: esultanza e applausi nel catino gialloblù, rammarico e qualche sospiro di sollievo tra i lombardi per aver evitato un passivo peggiore.

Difficoltà e rimpianti per la Cremonese

Questa sconfitta lascia in eredità molte domande e qualche rimpianto alla Cremonese. La squadra di mister Giovanni Stroppa è parsa sottotono e contratta nei momenti chiave della gara, soffrendo l'aggressività degli avversari e la pressione di una posta in gioco altissima. In particolare, i grigiorossi hanno faticato a gestire i palloni alti e i secondi palloni, concedendo troppo spazio alle iniziative stabiesi. L'episodio del rigore fallito da De Luca al 63' rappresenta il grande rimpianto della serata: quel penalty avrebbe potuto cambiare radicalmente l'inerzia della sfida, restituendo fiducia e morale a una Cremonese fino a quel punto in affanno. Invece, l'errore dal dischetto ha gelato per un attimo le speranze, rischiando di tagliare definitivamente le gambe alla formazione lombarda.

Nonostante le difficoltà, va sottolineato come nel finale la Cremonese abbia trovato la forza di reagire con orgoglio e cuore. Il gol di Johnsen ha ridato fiato alle ambizioni grigiorosse, evitando una sconfitta più pesante e mantenendo aperto il discorso qualificazione. Resta però la consapevolezza di dover fare di più: per larghi tratti della sfida la Cremonese non è riuscita a esprimere il suo potenziale, e ha pagato caro ogni disattenzione. La tenuta mentale sarà un aspetto cruciale su cui lavorare in vista del ritorno, perché affrontare partite di questa importanza richiede nervi saldi oltre che qualità tecniche.

Il merito delle Vespe 

Se la Cremonese ha incontrato mille ostacoli, molto del merito va riconosciuto a una Juve Stabia coraggiosa e determinata. La formazione campana, soprannominata le Vespe, si è confermata la rivelazione della stagione giocando una partita praticamente perfetta dal punto di vista dell'intensità e dell'atteggiamento. Sin dalle prime battute, i gialloblù di mister Guido Pagliuca hanno imposto un ritmo alto, aggredendo ogni pallone e mostrando una fame di vittoria impressionante. Sospinta dal calore di un pubblico in delirio, la Juve Stabia ha saputo mettere in difficoltà la Cremonese su ogni zolla del campo, attaccando senza timori reverenziali nonostante di fronte ci fosse una squadra più quotata sulla carta.

I due gol messi a segno – il tap-in di Pierobon e la zampata di Adorante – sono il premio alla determinazione e alla voglia dei padroni di casa. Anche dopo aver subito il gol cremonese nel finale, la Juve Stabia non ha perso la lucidità e ha difeso con le unghie e con i denti il prezioso vantaggio. Questa prestazione testimonia la grande solidità mentale del gruppo campano e la perfetta preparazione del match da parte dello staff tecnico. Le Vespe hanno dimostrato di meritare pienamente il palcoscenico dei playoff, giocando con il cuore e con la testa, e ora vedono avvicinarsi il sogno di una finale che a inizio stagione pareva utopia.

Impressioni a caldo e prospettive

A fine gara, nell'entourage cremonese prevale un misto di delusione e determinazione. I volti stanchi e tirati dei giocatori in maglia grigiorossa raccontano la fatica di una battaglia sportiva intensa, ma nelle loro parole traspare la volontà di non arrendersi. Mister Stroppa, pur amareggiato per il risultato, ha provato a mantenere alta la fiducia: ha parlato di una sfida ancora aperta, sottolineando che questo doppio confronto playoff è paragonabile a una partita di 180 minuti in cui si è concluso solo il primo tempo. Il tecnico ha riconosciuto i meriti degli avversari – lodando la straordinaria determinazione mostrata dalla Juve Stabia – ma ha anche spronato i suoi a crederci fino in fondo. "Adesso abbiamo l'obbligo di voltare pagina e preparare al meglio la gara di ritorno, sapendo che nulla è ancora perduto" – ha dichiarato Stroppa ai microfoni nel dopo-partita, tradendo una punta di rammarico ma anche orgoglio per la reazione mostrata nel finale dai suoi uomini.

Di tutt'altro umore naturalmente l'ambiente stabiese: sugli spalti del Menti è festa grande, con i tifosi locali che a fine match hanno tributato una meritata standing ovation ai loro beniamini. L'impresa è a metà e la finale promozione per la Serie A ora è più vicina, ma nessuno in casa Juve Stabia vuole abbassare la guardia proprio adesso. La tensione emotiva vissuta in questa andata lascia presagire un ritorno ancora più infuocato. Domenica prossima allo stadio Giovanni Zini di Cremona si deciderà tutto: la Cremonese avrà l'ultima chance per ribaltare il risultato davanti al proprio pubblico, mentre la Juve Stabia cercherà di difendere il prezioso vantaggio. Saranno novanta (o più) minuti di pura passione e sofferenza sportiva, in cui ogni pallone peserà come un macigno. La notte di Castellammare ha ferito il cuore cremonese, ma non lo ha spento: i grigiorossi sono chiamati alla prova di orgoglio più importante, con l'obiettivo di trasformare la delusione in nuova forza. Di fronte, troveranno una squadra di Vespe pronte a lottare con il coltello tra i denti per continuare a scrivere la propria favola. Il verdetto finale è rimandato di pochi giorni, in un clima che si preannuncia rovente: il bello (e il brutto) dei playoff è proprio questo, nulla è scontato e fino all'ultimo secondo tutto può succedere.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 22 maggio 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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