A fine mese, arriverà il “rompete le righe” e la Cremonese dovrà pianificare il futuro. Nel dopo finale playoff, dalle parole di Stroppa, ognuno ha cercato di cogliere le sfumature per trovare lo stato d'animo del tecnico e quello che lui ha in mente per il futuro.

Molti tifosi (nel dopo partita) a mezzo social hanno criticato, anche aspramente le scelte dell’allenatore, reo di non aver avuto “coraggio” e di aver schierato una formazione, inadeguata per l'avversario e la posta in palio.

 Una situazione da normale amministrazione, ci sta che dopo una cocente delusione come quella di domenica, qualcuno attacchi, le scelte di Stroppa e ne chieda l’allontanamento. Il problema semmai è (ragionando a mente fredda) il “senso” di una operazione del genere. Numeri alla mano, Stroppa ha ereditato da Ballardini una squadra agonizzante e l’ha portata a giocarsi la serie A. Delle retrocesse (Spezia, Sampdoria) la Cremonese è l’unica che è arrivata a giocarsi la massima serie.

Stroppa ha permesso ai grigiorossi di ottenere lo scettro di miglior difesa della serie B (nel bene o nel male) ha ottenuto 20 vittorie in 39 partite sulla panchina della Cremonese e un campionato che fino ad un certo punto del cammino, da molti è stato definito "miracoloso". Nessuno è intoccabile o insostituibile, però l’ipotesi dell’ennesimo avvicendamento sulla panchina grigiorossa (personalmente) non mi entusiasma.

Trovo molto più logico (visto il risultato ottenuto da un gruppo con calciatori non suoi) dare carta bianca a Stroppa per costruire la Cremonese del futuro e poi giudicheremo il lavoro svolto.

 La sconfitta contro il Venezia è pesante da digerire, però non commettiamo l’errore di “buttare tutto” in nome di un “presunto rinnovamento” che va fatto secondo una logica e un ragionamento che non deve essere frutto dell’istinto.

  La base per costruire una Cremonese solida e competitiva c’è, lo abbiamo dimostrato nelle due finali.

Ritengo che per ripartire, l’unica cosa sensata da fare è confermare Stroppa e fargli scegliere le pedine per rinforzare la rosa, poi se è lui che non è convinto di restare (come affermano in molti) allora il discorso cambia.

Prima di sostituire l’ennesimo allenatore, io mi preoccuperei della scelta dei soldati.

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 04 giugno 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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