All'ombra del Torrazzo, sono passati due giorni dalla eliminazione in Coppa Italia ma il popolo grigiorosso non ha ancora metabolizzato la sconfitta. Dal triplice fischio, gli sportivi Cremonesi, hanno riversato una pioggia di critiche e di (epiteti più o meno galanti) che non sono passati inosservati. I tifosi, hanno fatto capire , senza fare troppi giri di parole, che non hanno digerito, non tanto la “sconfitta” ma il “come” è maturata. Sul banco degli imputati è finita la coppia Pairetto/Var e la decisione di concedere il “fatal rigore” che ha permesso ai giallo rossi di portare a casa la qualificazione. Un episodio, visto e rivisto con alcune letture “fantasiose” altre “meno” e, fra un “tocco si o tocco no” e un “intervento scomposto” (2 giorni dopo il triplice fischio) sono ancora tanti i dubbi. Arde il fuoco della protesta che si è riversata, come un fiume in piena, sulle pagine social, ufficiali e non. Un appello che (evidentemente) non è stato recepito dalla società e dallo staff grigiorosso. Nel dopo gara, Stroppa, si è limitato ad un “dispiace per il rigore” e altre dichiarazioni di rito, senza fare mai menzione dell’episodio che ha condizionato il risultato del match. Il Tecnico ha “glissato” e la società? La società non ha rilasciato nessuna dichiarazione e questo non ha fatto certo piacere agli sportivi Cremonesi che si aspettavano (a fine gara) almeno un rappresentante societario in grado di perorare la causa e porre l’accento su una decisione arbitrale che ha penalizzato la Cremonese. Invece, chi si smarca dribblando a tutta velocità, chi non dice assolutamente niente come se, niente fosse successo. Il finale?...che…ancora una volta ad “alzare la voce” sono sempre e solo I “tifosi”… che…non hanno diritti tv, non hanno scadenza annuale o triennale e non si liberano a parametro zero.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 gennaio 2024 alle 09:00
Autore: Federico Bresciani
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