Nel post-partita, il tecnico della Cremonese Giovanni Stroppa ha analizzato con lucidità e autocritica la prestazione di uno dei suoi uomini subentrati, sottolineando la mancanza di ritmo come uno degli aspetti determinanti del suo rendimento.

“Forse è la non consuetudine a giocare – ha dichiarato Stroppa – gli manca il ritmo e la responsabilità è mia. Ho sempre detto che avrei voluto dargli più minuti”.

Un’ammissione di colpa che mette in evidenza la gestione del minutaggio da parte dell’allenatore, consapevole del fatto che inserire un giocatore a freddo, in un momento delicato della gara, può non bastare per farne emergere le qualità.

Subentro complicato in un momento tatticamente delicato

Il contesto della partita ha pesato sulle scelte. Stroppa ha spiegato come il cambio sia avvenuto in una fase in cui la Cremonese stava occupando stabilmente la metà campo avversaria, con un assetto che non consentiva sbavature:

“È entrato in un momento della partita in cui giocavamo nella metà campo avversaria e non potevamo rischiare niente, soprattutto concedere occasioni gratuite.”

Una dichiarazione che lascia intendere quanto la gestione della gara, in vantaggio o comunque in controllo, abbia richiesto un livello di attenzione massimo, limitando la possibilità di azzardare giocate rischiose o di lasciare spazio a errori individuali.

Palleggio da migliorare, mezzali e esterni poco coinvolti

Infine, Stroppa ha evidenziato una mancanza nella circolazione del pallone, sottolineando come la fluidità del gioco e la distribuzione verso le mezzali e gli esterni siano mancate nel secondo tempo:

“Forse è mancato qualcosa nel giro palla, per dare palla alle mezzali e agli esterni.”

Un’osservazione tattica che fotografa bene una delle criticità della Cremonese in questa fase del campionato: la difficoltà a dare continuità e ampiezza al gioco negli ultimi 30 metri, nonostante il dominio territoriale.

Sezione: News / Data: Lun 05 maggio 2025 alle 18:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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