Certe sere, il calcio racconta storie che sembrano scritte apposta per ricordarti che l’abitudine al gol non è una garanzia. Dopo dieci giornate a fuoco vivo, la Cremonese ha trovato il suo freno: non una sconfitta, ma uno 0-0 che sa di resa silenziosa, quasi invisibile.

A Marassi, contro una Sampdoria affamata, la squadra di Giovanni Stroppa ha mostrato il volto meno riconoscibile del suo recente percorso: quello di una squadra spenta, poco ispirata, incapace di accendere la scintilla che nelle ultime settimane l’aveva resa una delle realtà più vive della Serie B.

Una partenza senza anima

Il primo tempo è stato quasi una resa tattica, una sottomissione emotiva. I blucerchiati sono entrati in campo con fame, cattiveria, necessità. La Cremonese, al contrario, è apparsa timorosa, scollegata, senza quel guizzo che ne aveva caratterizzato le recenti prove. E quando una squadra si presenta in punta di piedi, raramente riesce a comandare.

Fine di una striscia

Ventitré gol in dieci partite. Una media da promozione diretta. E poi, di colpo, il silenzio. È forse questo il dato che colpisce di più: l’interruzione brutale di una narrazione che sembrava inarrestabile. Neppure un episodio, neppure un lampo. Solo un tiro — quello di Collocolo da fuori — a disturbare una giornata tranquilla per Cragno.

Non è solo un pareggio. È un avviso. Che anche i meccanismi più oliati possono fermarsi. Che anche la squadra più in forma può inciampare quando si spegne la convinzione.

L’ex che non c’era

C’era attesa attorno a Manuel De Luca, fresco ex, reduce da una doppietta. Ma la vendetta del gol non è mai arrivata. Al contrario, De Luca è stato una presenza evanescente, mai davvero nel vivo, mai pericoloso. La sua serata è il riflesso perfetto della partita della Cremonese: troppo poco, troppo in ombra.

Lo spartiacque

La domanda è: è solo una parentesi? O è il sintomo di qualcosa di più profondo?. Stroppa dovrà rispondere subito, perché la Serie B non aspetta. Il margine d’errore si assottiglia, e la zona playoff è un campo minato dove basta poco per perdere tutto.

La Cremonese ha le armi, la qualità e il percorso per rialzarsi. Ma dovrà ritrovare, in fretta, quel fuoco che l’ha resa per settimane la squadra più pericolosa del torneo.

Il blackout di Marassi può essere solo un incidente. Oppure l’inizio di un calo. La prossima partita dirà molto. Intanto, la luce — per una sera — si è spenta.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 maggio 2025 alle 19:01
Autore: Redazione TuttoCremonese
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