Da mesi Davide Nicola parla di equilibrio, coraggio, organizzazione, leggerezza. Ma ora, con la Cremonese in piena lotta per i suoi obiettivi, il tecnico ha scelto un tema nuovo, più profondo: le emozioni come strumento di lavoro.

«Le emozioni si allenano come il fisico», afferma. Una frase che ribalta i paradigmi tradizionali del calcio, spesso concentrato solo su moduli, condizioni atletiche e dettagli tattici.

Per Nicola, invece, la crescita passa anche attraverso la gestione di ciò che si sente, ciò che si vive. Un piano emotivo che diventa parte integrante del metodo di allenamento.

La squadra come progetto mentale prima ancora che tattico

Il tecnico lo dice chiaramente: la Cremonese non può permettersi di farsi condizionare da giudizi esterni, entusiasmi o critiche.

«Non dobbiamo prestare attenzione a come parlano di noi, ma avere un’idea fissa in testa: quella per la quale lavoriamo ogni giorno».

Ogni avversario presenta problemi diversi, richiede adattamenti, stimola risposte nuove. Ma il percorso rimane sempre lo stesso: lavorare quotidianamente con intensità e consapevolezza, allenando corpo e mente.

La partita come verifica del percorso

Nicola usa un’immagine efficace:
«La partita è la verifica, la valorizzazione del lavoro fatto in settimana. Un processo diviso in micro-obiettivi per arrivare a quello più grande».

Non un giudizio assoluto, dunque, ma il frutto di un cammino più ampio.

Ed è proprio in questo approccio che emerge il suo metodo: misurare la crescita non sul singolo risultato, ma sulla continuità del lavoro e sulla capacità di mantenere equilibrio emotivo.

Emozionare chi guarda: la missione della Cremonese

C’è poi un passaggio che racconta tutta la filosofia di Nicola:
«Entrare in campo pensando che chi ci guarda possa emozionarsi è già emozionante di per sé».

L’allenatore non vuole solo una squadra efficace, ma una squadra capace di coinvolgere, di comunicare attraverso il suo gioco, di lasciare un’impronta.

Una visione quasi teatrale del calcio, dove la prestazione è insieme tecnica e emotiva, dove il pubblico non è spettatore passivo ma parte del processo.

L’equilibrio emotivo come arma per migliorare

«L’emozione è un segnale talmente importante che, se impiegata bene, ti porta a un miglioramento», conclude Nicola.

Non un limite, dunque, ma una risorsa.
Non un ostacolo, ma una leva da imparare a utilizzare.

È da qui che passa il prossimo passo della Cremonese.
Dal coraggio di riconoscere le proprie emozioni e trasformarle in energia per crescere.

Sezione: News / Data: Sab 06 dicembre 2025 alle 21:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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