La vittoria della Cremonese al Dall’Ara non è stata casuale, né frutto di episodi fortunati. È stata, invece, l’espressione più chiara dell’impronta tattica di Davide Nicola, che ha costruito un piano preciso, studiato nei dettagli e interpretato alla perfezione dai suoi giocatori. Un vero capolavoro su un campo dove, quest’anno, quasi nessuno era riuscito a comandare la partita.

Nicola legge il Bologna e lo colpisce dove fa più male

Il Bologna di quest’anno è un avversario difficile: aggressivo, intenso, una squadra che ti pressa alta senza sosta e che vuole recuperare il pallone subito, spesso anche a costo di sbilanciarsi oltre misura. Nicola lo sapeva, lo aveva studiato e ha scelto di giocare una partita completamente diversa dal solito.

Niente costruzioni elaborate, niente rischi in zone calde:
pochi tocchi, verticalizzazioni immediate, attacchi portati negli spazi lasciati liberi da una difesa rossoblù altissima.

A ogni recupero palla o transizione, la Cremonese si trasformava in una lama pronta a infilarsi nella linea difensiva del Bologna, sorprendentemente fragile alle spalle.

Le scorribande di Vardy negli spazi aperti

Nel piano partita, il protagonista annunciato era lui: Jamie Vardy, un giocatore che negli spazi aperti ha costruito un’intera carriera. Con il Bologna sbilanciato e costretto a correre all’indietro, l’attaccante inglese ha potuto sfruttare proprio ciò che sa fare meglio: attaccare la profondità, scattare alle spalle del difensore, arrivare per primo sul pallone.

La difesa rossoblù, più alta che mai, si è trovata costantemente sorpresa dalle accelerazioni dell’inglese, che ha messo in crisi sia i centrali sia gli esterni. La sua doppietta è stata solo la naturale conseguenza di un piano studiato a tavolino.

Payero, l’uomo in più: inserimenti e qualità

Non solo Vardy, però.
Il lavoro sulle seconde linee è stato altrettanto devastante per il Bologna. Martin Payero ha interpretato in maniera magistrale gli spazi creati dagli attaccanti, inserendosi con tempi perfetti e diventando una minaccia continua.

Il suo gol è un manifesto della strategia: palla riconquistata, verticalizzazione immediata, Bologna fuori posizione, inserimento deciso, finalizzazione impeccabile.

Payero è stato il simbolo della lucidità e dell’equilibrio tattico che Nicola ha preteso durante tutta la gara.

Un successo che nasce dalla mentalità

Oltre alla parte tecnica, ciò che ha fatto realmente la differenza è stato l’atteggiamento della Cremonese. Nicola ha preparato la partita non solo tatticamente, ma soprattutto mentalmente: la squadra non ha mai rinunciato a soffrire, a correre, a leggere i momenti.

Saper competere con una grande in trasferta significa anche saper resistere, attendere e colpire al momento giusto.
E la Cremonese lo ha fatto in modo chirurgico.

Un modello per il prosieguo della stagione

Questo tipo di prestazione porta con sé un messaggio fortissimo: la Cremonese non è solo una squadra che lotta per salvarsi, ma un gruppo capace di proporre calcio moderno, di adattarsi all’avversario e di sfruttare i punti deboli delle big.

Nicola ha dato una lezione di concretezza e intelligenza.
Il Dall’Ara, per una notte, è diventato il teatro del suo capolavoro.

Sezione: News / Data: Gio 04 dicembre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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