La trasferta di Bologna resterà un punto di riferimento nella stagione della Cremonese. Non solo per la vittoria, importante e pesante, ma per ciò che ha raccontato della squadra di Davide Nicola: una formazione finalmente solida, concentrata, capace di leggere i momenti e di non sbandare nei frangenti più complessi. Una prestazione da squadra adulta, da gruppo che ha capito cosa serve per navigare nelle acque agitate della lotta salvezza.

Ma il calcio, come la vita, non concede pause troppo lunghe. Ogni prova superata ne porta subito un’altra, spesso ancora più insidiosa. E la prossima arriva già domenica, allo Zini, dove si presenterà un Lecce che sembrava condannato e che invece ha saputo rialzare la testa, fino a ritrovarsi a un solo punto dai grigiorossi prima del colpaccio in terra emiliana.

La sfida con i salentini diventa così un nuovo esame di maturità. Da affrontare non con l’entusiasmo dell’impresa, ma con la lucidità di chi sa che il percorso è soltanto agli inizi.

Il Lecce non è più quello di inizio stagione: servirà una Cremonese feroce e umile

La classifica dice che la Cremonese sta facendo bene, anzi benissimo. Il margine sulla zona retrocessione è rassicurante, il gruppo cresce, l’identità si sta consolidando. Ma proprio questi progressi rischiano di diventare una trappola se non gestiti con la giusta maturità.

Il Lecce è in crescita, ha ritrovato compattezza e sta giocando un calcio più semplice e razionale. Non arriverà allo Zini per difendersi, ma per colpire. E questo impone ai grigiorossi un approccio totale, senza cali di concentrazione e senza alcuna forma di leggerezza mentale.

La storia recente insegna: contro il Pisa la Cremonese aveva peccato di un pizzico di presunzione, convinta di poter controllare la gara senza alzare i giri del motore. Ne era uscita punita, perché nel nostro campionato basta uno sbaglio per cambiare la storia di una partita.

Nicola lo sa: il bottino è ottimo, ma non basta

L’allenatore lo ripete da settimane: la classifica non è un traguardo, ma un percorso. I grigiorossi sono consapevoli di avere fatto un passo avanti importante, ma anche che non è possibile vivere di ricordi. Ogni partita fa storia a sé, ogni avversario porta problemi nuovi, ogni dettaglio può trasformarsi in un’opportunità o in un rischio.

Contro il Lecce servirà una Cremonese “di testa e di gambe”, come ama dire Nicola. Ma soprattutto servirà la qualità più importante di tutte: l’umiltà. Quella capacità di rispettare il campo, l’avversario, il contesto. Di non sentirsi arrivati dopo una vittoria pesante, ma di rimettersi subito a lavorare con lo stesso spirito che ha permesso alla squadra di costruire il margine attuale.

Il bottino è ottimo, sì. Ma resta solo un punto di partenza.

Una sfida che vale doppio

La partita con il Lecce non è semplicemente uno scontro diretto: è una gara che può spingere la Cremonese verso una salvezza più serena o riportarla nel pieno della battaglia. Ottenere punti allo Zini in partite come questa significa consolidare certezze, allargare il margine sulle inseguitrici e, soprattutto, rafforzare la convinzione che questa squadra può salvarsi giocando il proprio calcio.

Il pubblico lo sa, lo stadio lo sente. E la Cremonese dovrà trasformare quell’energia in concentrazione e concretezza.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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