Domenica 10 maggio 1992.  Sul calendario, un giorno come gli altri. Su quello della storia della Cremonese, invece, non più. Da quella domenica, infatti, i grigiorossi scrissero una pagina della loro biografia calcistica colorata d'oro con la vittoria contro l'Inter allo stadio Giuseppe Meazza, allora chiamato ancora soltanto San Siro, con il punteggio di 2-0. Uno scenario che, naturalmente, la pattuglia di Davide Nicola punta di riproporre anche nell'incontro in programma sabato 4 ottobre. 

L'impronta indelebile di Gustavo Abel Dezotti      

A consentire ai colori della città del Torrazzo di compiere l'impresa e farla entrare nei loro anneli fu un argentino proveniente dalla Lazio dove non aveva avuto proprio una stagione a tutta brillantezza ma che nella Cremonese trovò il luogo ideale per riscattarsi ed emergere. Si chiamava Gustavo Abel Dezotti e sarebbe poi diventato vicecampione del mondo ai Mondiali di Italia 90 nell'Argentina di Diego Armando Maradona. 

Le due reti   

A rinforzare il valore dell'impresa vi fu il fatto che quell'Inter annoverava calciatori come Walter Zenga, portiere della nazionale azzurra, Giuseppe Bergomi campione del mondo a soli diciotto anni con la nazionale ai Mondiali di Spagna del 1982,  Jurgen Klinsmann, il compianto Andreas Brehme, Giuseppe Baresi, e sulla sua panchina una vecchia gloria come Luisito Suarez. Non proprio, quindi, un' Inter di modesto valore. Ciononostante, il sodalizio allora allenato da Gustavo Giagnoni riuscì a prevalere con due reti di ottima fattura griffate appunto da Dezotti. Al minuto 18 della ripresa ricevette un cross dalla destra e infilò Zenga con un colpo di testa in tuffo, al 45', dopo un atterramento subito dal portiere nerazzurro, si procurò un calcio di rigore e lo trasformò mandando in visibilio i tifosi grigiorossi per il definitivo 2-0. 

Le lacrime di Suarez, la sportività di Giagnoni 

Già retrocessa, la Cremonese  si regalò quindi comunque il suo momento di gloria. La sconfitta fu accolta da Luis Suarez in lacrime. E a consolarlo sottolineandone la caratura di tecnico e quanto era comunque riuscito a fare con i nerazzurri che pure chiusero a un modesto ottavo posto vedendo i cugini del Milan cucirsi addosso lo scudetto fu proprio Giagnoni facendo sfoggio di una sportività da lui sempre avuta come marchio distintivo: "vedere un allenatore uscire in lacrime da una partita non fa certo piacere - commentò - ma non vedo cosa si possa imputare a Suarez, forse alcuni ci avevano sottovalutato ma non lui che aveva detto alla vigilia di non prenderci sottogamba perché a volte partite apparentamente facili possono diventare le più difficili".           

Sarà tris? 

La Cremonese ha cominciato l'attuale campionato proprio profanando di nuovo il Meazza, sia pure contro il Milan imponendosi per 2-1. I tifosi, visto anche l'ottimo avvio della squadra che non era mai stata in piani così alti nel condominio della massima serie, ci hanno fatto la bocca buona e vorrebbero tanto che quell'impresa da cui sono trascorsi trentatrè anni fosse rimandata in fotocopia. Con protagonisti diversi, certamente, ma pur sempre impresa. Ieri si chiamavano, tra  gli altri, Michelangelo Rampulla, Giuseppe Favalli, Corrado Verdelli, Riccardo Maspero, Matjaz Florjancic oltre all'eroe della giornata Dezotti. Oggi potrebbero chiamarsi invece Matteo Bianchetti, Federico Baschirotto, Franco Vazquez o Manuel De Luca. La sfida è lanciata.           

Sezione: News / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 11:29
Autore: Cristiano Comelli
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