La Cremonese sta vivendo una stagione che profuma di impresa. Le cinque vittorie messe in archivio dopo appena 14 giornate hanno già eguagliato l’intero bottino del campionato 2022-23, quando i grigiorossi — allora allenati da Ballardini nella seconda parte della stagione — riuscirono a piegare Sampdoria, Empoli, Salernitana, Spezia e Roma. Un dato che da solo racconta quanto il percorso attuale sia diverso, più strutturato, più brillante, e soprattutto sostenuto da una continuità che il passato non aveva mai realmente mostrato.

Il cammino della nuova Cremo, firmato Davide Nicola, passa da cinque successi di spessore: Milan, Sassuolo, Genoa, Bologna e Lecce. Avversarie di livello, tutte sconfitte con un’identità chiara e una consapevolezza crescente. La sensazione, forse per la prima volta da anni, è quella di una squadra capace di competere alla pari, di soffrire senza sbriciolarsi e di colpire quando conta.

A rendere ancora più sorprendente questo avvio è la proiezione dei punti: 20 in 14 gare, una quota che nel 2023 venne raggiunta solo il 30 aprile, quando un pareggio interno con il Verona certificò quantomeno una dignitosa reazione finale. Oggi, però, il contesto è completamente diverso: non si tratta di una rincorsa disperata, ma di un percorso costruito con lucidità e programmazione.

Il merito principale va attribuito proprio a Nicola, che ha restituito ordine tattico, intensità mentale e un sistema di gioco coerente con le caratteristiche della rosa. L’allenatore ha ribaltato la narrativa degli scorsi anni: la Cremonese non è più una squadra destinata a soffrire a prescindere, ma un gruppo che ha imparato a riconoscere i propri punti di forza e a farne un marchio di fabbrica.

I numeri testimoniano una crescita che non appare episodica. La squadra non si limita più ad attendere l’occasione giusta o a sperare in una fiammata individuale: controlla meglio le partite, concede meno spazi, attacca con più convinzione e sfrutta un reparto offensivo che ha ritrovato concretezza e soluzioni alternative.

Impossibile non mettere a confronto questa stagione con quella vissuta sotto la gestione Alvini e Ballardini. All’epoca, nel girone d’andata, la squadra non riuscì mai a vincere. Il primo successo arrivò solo a gennaio, dopo il cambio in panchina. Oggi, invece, l’inerzia è completamente ribaltata: la Cremonese ha imparato a trasformare le partite in opportunità, non in minacce.

Il percorso è ancora lungo, ma il segnale è già chiarissimo: questa Cremo ha un’identità, ha un allenatore che la guida con fermezza e idee, e soprattutto ha dimostrato che la permanenza in Serie A non è un sogno proibito, ma un obiettivo concreto e alla portata.

Se le fondamenta sono queste, il resto della stagione può davvero riservare sorprese.

Sezione: News / Data: Mar 09 dicembre 2025 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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