A Cremona sono giorni di attesa. La società non ha ancora sciolto le riserve riguardo alla permanenza di Giovanni Stroppa sulla panchina grigiorossa.

Il tecnico di Mulazzano ha riportato la Cremonese in Serie A e questo ha aumentato la fiducia e la stima del pubblico nei confronti del mister. Adesso, molti i tifosi lo vorrebbero ancora sulla panchina grigiorossa nella prossima stagione.

Un rapporto burrascoso, quello tra Stroppa e la piazza. Un matrimonio che si era interrotto dopo il pareggio interno contro il Bari, che fece scattare la prima contestazione della stagione. La Cremo aveva messo insieme 11 punti in 8 giornate e la società con uno scarno comunicato, annunciava di aver sollevato il tecnico dall’incarico. Al suo posto è stato scelto Eugenio Corini che ebbe un buon impatto, con il successo esterno contro la Juve Stabia; ma la scintilla con lo spogliatoio non è mai scattata e dopo le sconfitte contro Pisa e Mantova, dopo appena 36 giorni, la dirigenza ha deciso di far tornare Stroppa alla guida della Cremonese. La notizia del ritorno è stata accolta con una buona dose di scetticismo, e alcuni tifosi parlavano addirittura di ‘salvezza’.

La Cremo piano piano provava a rialzarsi, ma mancava della giusta continuità; poi il 2-2 di Carrara mandò su tutte le furie Stroppa che a fine gara non le mandò a dire ai suoi ragazzi e questo si rivelò l’ingrediente che ha trasformato la Cremonese in una macchina da guerra, capace di mettere insieme 5 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta a Pisa, nel recupero della 34ª giornata.

In barba agli scettici e ai critici, Stroppa si è caricato sulle spalle la squadra, l'ha rigenerata e portata ai playoff, in una condizione fisica ed atletica superiore a quella delle dirette concorrenti.

Un lavoro certosino, senza dare peso alle chiacchiere, a testa bassa fino al traguardo; anche nella difficoltà, come nel caso del doppio confronto contro Juve Stabia e Spezia, la squadra ha dimostrato di essere unita e di volere questa promozione, che è arrivata nella notte del Picco.

Oggi tutti si divertono a fare nomi, da Gilardino a De Rossi, da Nicola a Di Francesco, passando per Vanoli; eppure in città l’aria è cambiata e l’idea di untrisdi Stroppa stuzzica la fantasia di molti.

Il rendimento del gruppo, le scommesse vinte con Vandeputte e Barbieri, la ritrovata armonia con Pickel e un De Luca rigenerato nonostante il rigore fallito a Castellammare, fanno pensare a più di qualche tifoso che forse lasciare tutto così com’è e costruire un collettivo in grado di giocarsi la salvezza non è poi un’idea così malsana.

Dai Cremo. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 11 giugno 2025 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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