Al triplice fischio dell’ arbitro Cosso, una sensazione di rabbia mista all' incredulità per la terza sconfitta in quattro partite, ha preso testa e cuore, difficile essere “razionali” in momenti come questi, ieri la Cremonese ha forse detto “addio” alla possibilità di accedere alla massima serie, senza passare per i playoff.

Un pomeriggio che vedeva la Cremonese misurarsi contro un avversario messo male in classifica che ha messo in difficoltà avversari di caratura superiore (vedi Palermo) la sensazione che non fosse una “passeggiata” aleggiava minacciosa nell’aria. Mister Stroppa (alle prese con assenze last minute di Jungdal e Bianchetti) tiene fuori (a sorpresa) Zanimacchia, Coda e Castagnetti e ripropone Ghiglione, Johnsen, Tsadjout dal primo minuto.

 La Ternana (nonostante le tante defezioni e una formazione con Vitali portiere all’esordio in B) non è venuta a Cremona con l’intenzione di difendersi e quello che ne viene fuori è un primo tempo scoppiettante. Al 1 minuto Johnsen impegna Vitali che salva i rossoverdi. La partita si accende, la Cremo spinge e Tsadjout fa esplodere lo Zini, sembra il segnale che la partita è in mano ai grigiorossi. Nel calcio mai credere di aver vinto prima del triplice fischio, ecco che da una magia di Gaston Pereiro e una “dormita” del duo Ravanelli/Antov, Favilli, pareggia il conto. Il gol ridà morale agli ospiti e la Cremonese spinge alla ricerca della rete del sorpasso, ma la poca “cattiveria” sotto porta degli avanti grigiorossi unita alla giornata di grazia dell’estremo difensore umbro, fanno si che (la prima parte di gara) si chiuda in parità: 1-1.

 Al rientro dagli spogliatoi, Stroppa spiazza tutti, fuori Ghiglione, Johnsen e Falletti per Zanimacchia, Vazquez e Pickel. La sensazione è che i cambi hanno fatto perdere la spinta propulsiva del primo tempo, la Cremo è lenta, macchinosa e fa il suo primo tiro verso la porta con Pickel al minuto 69. Gli ospiti ci credono, dentro Raimondo (attaccante) a questo punto Breda ci “prova”. Nonostante gli innesti di Coda e Buonaiuto la Cremonese è la copia sbiadita di quella vista nel primo tempo e dopo un miracoloso salvataggio di Saro su Luperini, come nelle migliori saghe horror, allo scadere del recupero, Di Stefano, gela gli ottomila dello Zini mettendo in porta il pallone che regala la vittoria alla Ternana e spinge lontano dal podio la Cremonese, ora a meno cinque dal Como.

Stroppa mastica amaro e stavolta bacchetta la squadra: “A livello caratteriale c’è stato un passo indietro” dice ai microfoni nel dopo gara e ammette che per la prima volta (nell’intervallo) si è arrabbiato con i ragazzi per non aver sfruttato le tante occasioni da gol. In città c’è delusione e rabbia e il Mister ne è consapevole e ha ribadito: “Io non mollo ci credo ancora”. La Cremo è attesa da due trasferte a Catanzaro e Venezia, il finale è tutto in salita.

Al Mister posso solo dire che (a parer mio) la scelta dei cambi è stata quantomeno affrettata, in un momento dove la squadra (pur non concretizzando) stava spingendo e mettendo pressione alla Ternana. Chi è entrato, ha contribuito a rallentare il gioco e a spegnere gli ardori.

Ai Calciatori, la responsabilità di non aver “capitalizzato” quanto concesso da una Ternana che ha fatto la sua partita e che adesso può giocarsi le sue chances di rimanere nel campionato cadetto. Nel calcio bisogna buttarla dentro e non cercare sempre la giocata ad effetto.

Mettiamo da parte la rabbia e il risentimento e giochiamoci queste cinque partite che restano, se saranno Playoff, ci giocheremo i Playoff e proveremo ad arrivare fino in fondo. Nel frattempo il Mister ha il compito di rivitalizzare e far rialzare la testa ad un gruppo che fino al Derby col Como,  era una macchina da guerra che sognava in grande.

Non eravamo "tutti fenomeni" prima e non siamo “tutti dei brocchi” oggi.

Siamo l’ Usc 1903 e siamo abituati a lottare e a non mollare mai.

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 14 aprile 2024 alle 10:30
Autore: Federico Bresciani
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