Giovanni Stroppa è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Sudtirol-Cremonese, gara valida per la 15ª giornata di Serie BKT in programma sabato 30 novembre alle 15. Ecco le sue dichiarazioni.
Mister, prima di tutto come sta?
“Benissimo, sono carico e pronto”.
È tornato con una vittoria. Come ci si rituffa in un campionato del genere, con una classifica diversa rispetto a prima?
“A testa bassa, cercando di vincere più partite possibili e mantenendo la posizione che abbiamo, poi vedremo in corso d’opera. Devo dire che la prestazione di domenica è stata ottima sotto tutti gli aspetti: è chiaro che all’inizio ci fosse un po’ di tremolio delle gambe, ma poi non abbiamo concesso niente e creato molto”.
Il Sudtirol sta vivendo un momento di difficoltà. Come vede la partita di domani?
“Difficile sotto l’aspetto tattico, tecnico e fisico perché il Sudtirol verticalizza sugli attaccanti, sa fare battaglia e ha uomini importanti anche a livello caratteriale. Per portare a casa il risultato dovremo essere bravi a pareggiare queste caratteristiche”.
Con quale spirito affronta la sua seconda avventura in grigiorosso?
“Come prima, con la massima volontà di fare del mio meglio e cercando di trasferire il massimo a tutti quanti”.
Ha seguito la Cremonese della precedente gestione? A suo parere, cosa non ha funzionato?
“Dovete parlarne con la società, io non parlo di questa cosa. Posso dire cosa poteva funzionare prima che andassi via: non sta a me dare giudizi, sarei solo di parte”.
Contro il Frosinone si è vista una buona intesa tra Vazquez e Bonazzoli, con quest’ultimo che è parso in buone condizioni fisiche…
“Quando c’ero io Bonazzoli non c’era mai stato: adesso l’ho preso in considerazione perché va più forte degli altri e sta meglio, quindi gioca lui”.
Domenica la Cremonese ha creato diverse palle gol, anche se non le ha concretizzate tutte…
“Il dato più eclatante è la capacità di arrivare negli ultimi 10 metri o dentro l’area di rigore, sarebbe bellissimo farlo tutte le partite perché significherebbe che la squadra ha quel piglio e quella capacità di imporsi, ma è chiaro che poi tocca anche segnare. Sarei preoccupato se non ci arrivassimo, bisogna continuare così”.
La difesa a 3 ha riportato compattezza e non ha subito gol…
“Questo dato mi piace, bisogna sempre partire dal non voler prendere gol ed è dentro di noi la capacità di farlo. Devo dire che però lavorando molto con i nostri laterali contro i laterali bassi del Frosinone abbiamo lavorato di più a quattro: è l’interpretazione delle cose a fare la differenza, non il modulo. Abbiamo fatto bene sia di squadra che di reparto, e questo fa la differenza a prescindere da chi gioca in difesa. Gli attaccanti hanno costretto il Frosinone a lanciare la palla e questo ha facilitato il compito alla squadra in fase difensiva”.
Quale sarà l’obiettivo da qui alla fine del girone d’andata?
“Bisogna mantenere la posizione che abbiamo il più a lungo possibile, avere l’obiettivo minimo in tasca. La società mi ha chiesto di rimettere a posto le cose, non mi ha posto obiettivi ma dentro di noi c’è la volontà di portare a casa qualcosa di importante. Si deciderà strada facendo, le squadre che ci precedono sono molto lontane e noi dobbiamo puntare solo ad ottenere il massimo di partita in partita”.
Vazquez è sempre più fondamentale per la Cremonese…
“Lo è sempre stato, se poi mette dentro dei numeri sicuramente torna ad essere un giocatore di categoria superiore. Nel gioco lo è sempre stato, per noi è un punto di riferimento. Fa l’attaccante, ma anche da centrocampista deve avere più incisività sotto porta, gioca in una posizione che esalta le sue qualità e quelle della squadra. Se poi ci prende gusto a segnare ben venga, avremo più frecce nel nostro arco”.
Come stanno Johnsen e Nasti?
“Sono tutti recuperati. Johnsen ha fatto pochi allenamenti e sente fastidio, vedremo se domani sarà utilizzabile o meno”.
L’anno scorso il Sudtirol e Zaffaroni hanno sempre battuto la Cremo, forse anche immeritatamente. Cerca la rivincita?
“No, non penso a questo anche se sicuramente è un dato. Guardo al momento, al fatto che la squadra deve avere continuità di risultati. Bisogna andare a Bolzano per portare a casa la posta piena, o almeno con la consapevolezza di aver dato tutto ciò che abbiamo dentro”.
Lei ha sempre sostenuto che la difesa è quella che fa partire l’azione e che chiunque salga diventa un attaccante. Ravanelli, per esempio, è stato decisivo sul gol di Vazquez…
“Sulle palle inattive mettiamo dentro più giocatori possibile per struttura e vogliamo sfruttare ttte le caratteristiche dei giocatori in campo. Sulla costruzione bisogna migliorare nelle scelte, sfruttare gli spazi quando si creano tramite gli uno contro uno”.
La Cremonese batte pochi calci d’angolo diretti, ma con successo. Crede che sia una soluzione da provare di più?
“Le cose si provano in funzione dell’avversario, cercando di trovare superiorità numerica. La volontà è sempre quella di calciare verso la porta, a volte va bene perché viene calciato nel modo giusto o perché lo spazio è occupato bene dal compagno. Le cose si provano sempre”.
Prima ha parlato di tremolio nelle gambe all’inizio della sfida con il Frosinone. Con la vittoria crede che sia passato?
“No, ci sarà sempre”.
Come ha ritrovato lo Zini nella sfida al Frosinone?
“Sono rimasto deluso. Io capisco la delusione del momento, però soprattutto la Curva non ha mai fatto mancare il suo apporto. Mi dispiace per i fischi a fine partita, sono davvero dispiaciuto perché il valore aggiunto è sempre la gente, sono i tifosi. In settimana sono venuti a parlarci, hanno fatto un discorso straordinario. Al di là delle difficoltà oggettive della squadra, se questa non dà ci stanno i fischi a fine partita. Domenica, invece, c’era una partita da vincere a tutti i costi, la squadra l’ha portata a casa in tutte le sue forme e non sono mancati spirito e impegno. Speravo fosse riconosciuto questo, ma non lo è stato: un motivo in più per andare a prenderci la gente, perché noi abbiamo bisogno di loro. Abbiamo bisogno di entusiasmo, del nostro stadio: siamo quinti in classifica e abbiamo tutto nelle nostre mani. Se ci facciamo la guerra tra di noi abbiamo sbagliato”.
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