Marco Nicoletti, attaccante della Cremonese dalla stagione 1983-88, è intervenuto durante la trasmissione Roma Red Grey per fare il punto sulla stagione grigiorossa e anche un tuffo nel passato: "La Cremonese ha invitato me e altri due-tre ex giocatori e ho visto volentieri la partita allo Zini. Seguo la Cremonese con grande passione, ho visto una squadra compatta contro la Juventus. I valori tecnici erano differenti. Nel primo tempo la Cremonese ha sofferto, poi se l'è giocata alla grande, devo dire che ha fatto una prestazione simile se non meglio alle precedenti partite".

Nicola è l'allenatore giusto? "Lo spero. I dati di fatto sono dalla sua parte. La squadra lo segue bene. E' un allenatore molto concreto, che guarda a quello che la Cremonese deve fare, ottenere la salvezza. Non punta allo spettacolo, ma la Cremonese deve riconfermarsi in A e sta facendo il suo lavoro egregiamente. Vedo tanto entusiasmo allo stadio, speriamo vada avanti così".

Questa squadra non può ambire a qualcosa di più della salvezza: "Anche quando me lo chiedono i miei amici, rispondo sempre che spero vinca lo Scudetto. Se la Cremonese avesse vinto domenica era nelle zone altissime. Lo dico per scherzare, ma fino a sabato il campionato della Cremonese poteva essere questo. Lottare per non retrocedere ma essendo nella parte sinistra della classifica, sognare non costa niente. La Cremonese non ha mai demeritato. Se avesse qualche punto in più in classifica non ci sarebbe nulla da dire. Ho sperato che sabato la riprendesse".

Il gruppo è compatto e mette paura a tutti gli avversari: "Me lo diceva anche Zerbin. Lui è molto legato con Walter Viganò. Quando è venuto a Cremona siamo andati a cena insieme. E' un bravissimo ragazzo Zerbin, si trova bene in un gruppo coeso, di amici, dove ognuno cerca di guadagnarsi il posto, ma il gruppo è compatto, con un allenatore che ha formato una squadra dove tutti si aiutano a vicenda. Quest'anno possiamo guardare con fiducia, entusiasmo e aspettative".

Nicoletti ricorda anche il suo ex compagno Vialli: "Sono arrivato a Cremona insieme a lui. Era in rampa di lancio. Lui aveva caratteristiche diverse rispetto a quello che poi è diventato. Era molto magro, giocava da seconda punta, poi è cambiato fisicamente e aveva le caratteristiche da vero bomber. La squadra lavorava per lui e non il contrario. A Cremona lui sgobbava e io stavo più a centro area. Ma si vedeva che faceva tutto in modo semplice e con classe".

Della stagione in Serie A con Mondonico,  qual è stato il compagno di squadra con cui hai più legato: "Ancora ci ritroviamo ancora con i miei ex compagni. E' commovente come la gente si ricorda di noi. Sono rimasto in grande rapporto con tanti ex compagni di squadra, si era formato un gruppo di amici che tutt'ora siamo sempre allo stadio insieme a vedere la Cremonese che ci invita sempre ad ogni partita in casa, hanno un bellissimo ricordo di noi. Mi commuovo a pensarci, torno sempre con grande entusiasmo allo stadio".

Che attacante è Vardy: "E' incredibile, quando gli arrivano le palle giocabili le prende tutte. E' un bomber vero. Mi piace molto in relazione all'età, a come si sacrifica, è umile e questo gli fa tanto onore".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 04 novembre 2025 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
vedi letture
Print