Nella sfida dello Zini contro l’Atalanta, che ha visto brillare la classe di Jamie Vardy, un’altra storia ha catturato l’attenzione dei tifosi grigiorossi. Quella di Federico Baschirotto, difensore simbolo di dedizione e determinazione, che ha indossato la fascia di capitano in assenza di Bianchetti e Vazquez.
Un riconoscimento importante per chi ha sempre incarnato i valori della Cremonese, tornando da protagonista nel club dove era cresciuto calcisticamente.

Dalle giovanili alla prima squadra: il cerchio si chiude

Per Baschirotto, quella contro l’Atalanta non è stata una partita qualunque. Cresciuto nel settore giovanile della Cremo, il difensore aveva lasciato la Lombardia giovanissimo per farsi strada tra Serie D e Serie B, fino all’approdo in A con il Lecce. Tornare allo Zini da leader, con la fascia al braccio, ha rappresentato una sorta di “cerchio che si chiude”, simbolo della sua crescita umana e professionale.

Un esempio di perseveranza e spirito da leader

Non è solo la fisicità a rendere Baschirotto un punto di riferimento, ma la sua mentalità. Il difensore è diventato un modello di professionalità e determinazione, rispettato da compagni e avversari. La sua storia racconta che il successo si costruisce passo dopo passo, con sacrificio e costanza.
Il gesto di consegnargli la fascia da capitano, seppur momentaneo, è un segnale forte del valore umano e tecnico che porta all’interno dello spogliatoio.

Un futuro ancora da scrivere

La sua serata da capitano potrebbe essere solo l’inizio di un nuovo capitolo con la maglia grigiorossa. La Cremonese punta sulla solidità difensiva e sull’esperienza di giocatori come Baschirotto per consolidare il proprio percorso. E chissà che questo ritorno non rappresenti anche una nuova sfida per il difensore friulano, sempre pronto a superare i propri limiti.

Sezione: News / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoCremonese
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