Dopo i mesi complicati dell’autunno, l’emergenza in mezzo al campo può dirsi quasi alle spalle per la Cremonese. Il rientro progressivo degli infortunati e quello ormai vicino di Michele Collocolo permetteranno presto a Davide Nicoladi avere rotazioni complete dal punto di vista numerico.

Eppure, guardando più a fondo, resta una sensazione chiara: qualcosa manca ancora nelle caratteristiche del reparto.

Muscoli e intensità: la scelta di Nicola ha funzionato

La linea intrapresa dall’allenatore è stata netta. In una Serie A che non fa sconti, Nicola ha privilegiato struttura fisica, corsa e aggressività, affidandosi a giocatori come Bondo e Payero. Le loro prestazioni hanno dato risposte concrete in termini di equilibrio e tenuta, soprattutto contro avversari di livello.

Il centrocampo grigiorosso oggi è solido, compatto, difficile da superare. Ma questa solidità ha avuto un prezzo.

Poca fantasia, pochi gol

Il limite più evidente riguarda la pericolosità offensiva. Per non affidarsi esclusivamente allo sviluppo del gioco sulle fasce, servirebbe maggiore qualità tra le linee. Al momento, l’unico a garantire giocate tecniche e imprevedibilità è Vandeputte.

Il resto del reparto, invece, ha faticato. Sarmiento non è riuscito a incidere come ci si attendeva, mentre Johnsen ha alternato sprazzi interessanti a lunghe pause, tornando nelle ultime uscite a essere… semplicemente Johnsen.

I numeri certificano il problema: una sola rete su 18 totali è arrivata dai centrocampisti, quella firmata da Payero contro il Bologna. Troppo poco per una squadra che vuole alzare il proprio livello offensivo.

L’idea Pisilli: gol e inserimenti per cambiare volto al reparto

È proprio in questa direzione che va l’idea Niccolò Pisilli, centrocampista della Roma e punto fermo dell’Under 21. Pisilli è un profilo diverso: vede la porta, si inserisce con tempi giusti e non ha paura di prendersi responsabilità offensive.

Un’operazione che potrebbe essere sostenibile anche a livello di fattibilità. Con Gian Piero Gasperini fatica a trovare spazio, e la Cremonese potrebbe rappresentare l’ambiente ideale per crescere con continuità, senza pressioni eccessive.

Un tassello per completare il puzzle

La sensazione è che al centrocampo grigiorosso non serva una rivoluzione, ma un innesto mirato. Qualcuno capace di trasformare il possesso in occasioni, di aggiungere gol e imprevedibilità senza togliere equilibrio.

I muscoli ci sono. L’intensità pure. Ora tocca alla qualità completare l’opera.

Sezione: News / Data: Mer 31 dicembre 2025 alle 13:30
Autore: Redazione TuttoCremonese
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