Eugenio Corini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Mantova-Cremonese:
“Una grande occasione contro un avversario che l’anno scorso ha vinto il campionato giocando molto bene e che quest’anno ha iniziato altrettanto bene. La partita è molto sentita, ci sono tutte le caratteristiche per giocare una gara gagliarda e la volontà di riscattare il risultato negativo col Pisa. La preparazione in settimana è stata ottimale per partecipazione e analisi di ciò che possiamo e dobbiamo fare meglio. In questi casi la verifica migliore è sempre la partita che si va ad affrontare”.
Quello di domani è un derby di ritorno dopo 8 anni. A livello emotivo la pressione è superiore?
“Credo che l’aspetto mentale sia sempre da curare, sicuramente certe partite valgono tre punti ma hanno anche un significato particolare. Sappiamo quanto vale per i nostri tifosi, è una motivazione in più rispetto al nostro obiettivo che è sempre quello di vincere. Questa rivalità fa parte del bello del calcio, si tratta di una motivazione ulteriore rispetto a quelle che ci sono normalmente”.
Come si educa un giocatore ad avere più cattiveria agonistica?
“Penso che ci sia un lavoro da fare: chiaramente chi ha caratteristiche più tecniche e qualitative è meno presente da questo punto di vista, ma credo che risvegliare l’aggressività faccia giocare meglio ed è un aspetto su cui stiamo lavorando da quando siamo arrivati. Spesso ai ragazzi mostro situazioni di gioco in cui questo tipo di attenzione e aggressività mentali sono richieste. Se facciamo bene questa cosa possiamo esaltare ancora di più le nostre caratteristiche. Per essere una squadra vincente bisogna costruire la mentalità attraverso il lavoro nel tempo, le situazioni positive la alimentano e quelle negative servono invece per allenarla, lavorarci e permettere di portare a casa il risultato che si vuole”.
Ci saranno cambi di formazione rispetto all’ultimo impegno di campionato?
“Sicuramente le valutazioni sono tante rispetto a quelle che ho fatto con il Pisa, che era la terza gara in una settimana. Anche io mi aspettavo di più, soprattutto perché abbiamo avuto predominio del gioco ma non velocità e cattiveria necessarie nel fare la scelta giusta. A volte avere il predominio non basta se non velocizzi, non tiri e non finalizzi nella maniera giusta, e questo include anche bloccare le ripartenze avversarie. Nel secondo tempo ci è riuscito meglio, ad eccezione dell’azione che ha portato il 3-1. La volontà è quella di presentare una squadra che abbia tutte le caratteristiche giuste contro un avversario che sa palleggiare: sarà fondamentale la fase di non possesso, capire dove andare a recuperare palla per rendersi pericolosi. Il lavoro della settimana mi permette di fare valutazioni molto attente sull’undici iniziale”.
Il Mantova sta scalando la classifica grazie ai punti conquistati in casa…
“Sì, nel presentare la squadra ai giocatori ho spiegato anche che lo score casalingo è importante. C’è grande entusiasmo portato dalla vittoria del campionato, consapevolezza acquisita lo scorso anno che li rende più solidi in casa. Per noi sarebbe un’ulteriore sfida e quindi sarebbe ancora più bello trovare la vittoria contro un avversario che tra le mura amiche ha fatto grandissime cose”.
Dopo 12 giornate le prime tre in classifica sembrano aver creato un solco con le concorrenti. Questo la preoccupa?
“Noi dobbiamo pensare a noi stessi, bisogna restare attaccati alla classifica. Oggi quest’ultima ci vede attardati di qualche punto e non abbiamo sfruttato come avremmo voluto l’occasione di accorciare sul Pisa, è un dato di fatto. Ma la Serie B è particolare, in ogni ciclo può succedere di tutto. Il mio personale di 5 partite si chiuderà con il Mantova ed è un’occasione importante per fare punti e non distanziarci ulteriormente. Bisogna stare lì e vedere dove saremo a marzo-aprile. Sicuramente l’aspetto importante sarà quello emotivo, su come reagiremo alle difficoltà e come cercheremo di recuperare le mancanze nella partita precedente. Per me questo significa creare mentalità e uscire dalle difficoltà e voglio vederlo nella partita di domani”.
L’impressione è che nella Cremo solo Vazquez sia in grado di accendere la luce…
“Sì, però ho rivisto la partita e nel primo tempo eravamo lì, entrambe le squadre potevano segnare. A volte stimolo i giocatori a finalizzare l’azione, perché potenzialmente creiamo occasioni molto importanti ma in un modo o in un altro non riusciamo a concludere verso la porta. È un aspetto su cui stiamo studiando e lavorando in campo perché certe occasioni potenziali devono diventare occasioni vere. Intorno a Franco ci sono tante qualità che lo valorizzano, il fatto che abbia ritrovato il gol è importante ma ci sono tanti altri ragazzi che possono fare gol e non vedo l’ora che succeda, perché per me potenzialmente creiamo ancora più occasioni rispetto a quelle che realmente andiamo a consolidare tirando in porta. Su questo aspetto dobbiamo migliorare”.
Quanto pesano le assenze di Johnsen e Nasti?
“Purtroppo Dennis con il Pisa ha avuto una piccola distrazione al collaterale certificata dagli esami strumentali, non sarà disponibile per questa partita ma contiamo di riaverlo a disposizione dopo la sosta. Nel secondo allenamento della settimana Nasti ha avuto una distorsione alla caviglia, anche se per fortuna non è nulla di grave e contiamo di recuperarlo nella sosta. Sono due risorse importanti per noi, ma questo rappresenta anche un’occasione per gli altri. Si parla spesso di rosa profonda e di qualità, quindi è il momento di mostrare quanto ci si è preparati nel momento in cui si scende in campo. Sarà importante che chi giocherà mostri le proprie qualità”.
A dicembre inizierà un’altra fase del campionato. Lei è d’accordo?
“Questa partita per me è importantissima per tante situazioni e voglio vedere con quale spirito andremo a giocarla, con che tipo di prestazione. Poi avremo la sosta per recuperare gli infortunati e mettere dentro tante altre cose prima di un filotto che ci porterà fino a fine dicembre e in cui avremo bisogno di tutti. Stiamo già lavorando sotto quell’aspetto, anche se la totale concentrazione resta sulla sfida di domani”.
Il Mantova ama giocare e partire dal basso, quindi potrebbe concedere più spazi in ripartenza…
“Il loro stile del gioco è molto chiaro, portano tanti giocatori a palleggiare e allungano il campo sfruttando la qualità delle prime punte Mancuso e Mensah. Sono una squadra dalle caratteristiche importanti che vuole giocare, ma penso che sarà importante come andremo a contrapporci noi. Abbiamo preparato la partita con grande attenzione, voglio vedere in campo ciò che abbiamo visto in settimana. Avremo davanti un pubblico importante che spingerà la squadra di casa, ma i tifosi al nostro seguito ci daranno una grande mano per portare a casa un risultato positivo”.
Parliamo di due ex di turno: Burrai è una certezza per la categoria, Possanzini ha una proposta di calcio innovativa…
“Sicuramente Burrai è un professore del calcio, è il classico giocatore che capisce in anticipo ciò che l’allenatore gli chiede e molto qualitativo per la Serie B. Possanzini è “giovane” come primo allenatore, ma ha fatto tanta esperienza nel corso degli anni nel settore giovanile e da vice di De Zerbi. Davanti a sé ha un futuro radioso, per questo sappiamo che il Mantova sarà un avversario difficile da affrontare”.
Nelle ultime sei gare il Mantova ha raccolto 3 punti e zero vittorie…
“Loro in casa si sentono forti, hanno motivazione e sono supportati dalla gente a cui hanno dato grandi gioie nell’anno della promozione. Saremo noi gli artefici del nostro destino, cercheremo di mettere in campo ciò su cui abbiamo lavorato durante la settimana per fare una grande prestazione e portare a casa un risultato positivo”.
Scelte di formazione diverse in fascia possono cambiare il modo in cui la Cremo gioca. Cercherà un equilibrio oppure servirà una mano dal mercato invernale?
“La totale attenzione è su ciò che siamo adesso: il mio lavoro è trovare l’equilibrio giusto nel come proporre calcio per portare a casa il risultato. In queste quattro partite l’abbiamo fatto vedere, nonostante con il Pisa non sia andata come volevamo, e rimane negli occhi l’ultimo quarto d’ora in cui non siamo riusciti a renderci pericolosi. Dentro quella partita loro hanno avuto lucidità e frequenza di passo superiore che gli ha fatto conquistare più palloni e fare gol: sono quelli gli aspetti su cui mi devo concentrare nei confronti dei ragazzi. Abbiamo così tante partite davanti a noi che il mio unico obiettivo è valorizzare la rosa che ho a disposizione”.
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