Il dopo Cremonese-Reggiana non è ancora andato giù al popolo Grigiorosso. Il pareggio casalingo contro i granata emiliani ha portato con sé un onda di proteste , non tanto per il risultato maturato sul campo ma per la direzione di gara dell’arbitro Michael Fabbri.

Ravennate, classe 1983, Fabbri si è reso protagonista di scelte che hanno fortemente condizionato il match e il suo epilogo. Un coro di proteste che si è levato attraverso i social, tanti i messaggi intrisi di rabbia indirizzati al direttore di gara.

In un epoca dove la tecnologia la fa da padrona, dove la Var è stata dipinta come la ‘’panacea’’ di tutti i mali, quello che si è visto sabato pomeriggio allo Zini è inammissibile.

In molti si chiedono quale sia il metro di valutazione del ‘’fallo di mano’’ dopo aver assistito ad un intervento ‘’pallavolistico’’ nell’area Reggiana che non è stato sanzionato con il rigore. Nei 90 minuti, la distribuzione dei cartellini (con rosso finale a Johnsen) è sembrata fortemente sbilanciata a danno dei grigiorossi.

La tifoseria si è divisa tra ‘’complottisti’’ che vedono un disegno dei ’’poteri forti’’ che vuole condizionare, la corsa promozione, favorendo alcune squadre a scapito di altre e chi crede sia solo frutto dei limiti o della ''giornata No'' di Fabbri.

Un arbitro che non è nuovo a simili prestazioni. Declassato in cadetteria dopo il celebre Inter-Verona che gli è stato fatale. Evidentemente la ‘’retrocessione in B’’ non ha influito positivamente sul rendimento del direttore di gara ravennate.

Un 1-1 che (per fortuna) non ha compromesso la posizione in classifica: la Cremo mantiene il secondo posto. Sul campo la squadra ha offerto un ottima prestazione, confermando tutto il potenziale dell’organico di Mister Stroppa.

La società (come era accaduto in occasione di Roma-Cremonese di Coppa Italia) ha scelto la linea del silenzio. Il tecnico grigiorosso non è voluto entrare nello specifico degli episodi arbitrali come è nel suo stile. Anche stavolta (a fare la voce grossa) sono solo i tifosi che (di conseguenza) non hanno gradito l’ennesimo ‘’no comment’’ da parte della dirigenza.

Un inizio settimana con la rabbia per decisioni arbitrali che hanno influito sul risultato finale, il rammarico per il mutismo della proprietà. In fondo non si chiedeva altro che ‘’spendere due parole’’ per far sapere ai piani alti che non se ne può più di assistere a simili episodi, ad arbitri impreparati o in crisi di identità. Così facendo si rischia di falsare il campionato e compromettere mesi di lavoro.

La Cremonese e i suoi tifosi non chiedono ‘’favori’’… chiedono semplicemente…‘’rispetto’’.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 13 febbraio 2024 alle 13:05
Autore: Federico Bresciani
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