Il vecchio detto “tutto il mondo è paese” vale anche nel pianeta calcio. In ogni piazza che si rispetti, ogni qualvolta arriva un risultato negativo, la tifoseria si divide in categorie, in correnti di pensiero che trovano sfogo (nell'era digitale o social) sui vari siti ufficiali e non.

Il brutto risveglio del dopo Bolzano ha riacceso il fuoco della polemica di chi si prepara a scenari catastrofici e prevede un futuro con la Cremo in caduta libera.

Facendo una rapida statistica, la maggioranza dei sostenitori che scrive in rete è fortemente condizionata dal risultato, con umori e giudizi sui singoli che variano a seconda dell’esito nei novanta minuti.

Legittimo essere arrabbiati per una caduta che è costata alla Cremonese il secondo posto, ma leggere che Jungdal non è un portiere affidabile, quando i numeri dicono l’esatto contrario e Giovanni Stroppa è semplicemente “fortunato” mi sembra quantomeno ingeneroso e non rispecchia la realtà. Troppo spesso (nella sconfitta) ognuno di noi cerca il capro espiatorio, senza pensare (lo facciamo tutti a caldo) che si vince e si perde in 11 e nessuno è infallibile.

Il campionato di serie B è un viaggio lungo, ricco di insidie, dove appena ti senti sicuro, qualcuno è lì pronto a romperti le uova nel paniere.

Stroppa (in questi mesi in grigiorosso) ha lavorato sodo, portando la Cremo nell’Olimpo delle grandi della B, non possiamo gettare tutto alle ortiche per una sconfitta.

Adesso siamo ancora tutti “scossi” dopo dieci giornate trionfali, avevamo perso l’abitudine alla “giornata No”. Forse è un bene che sia arrivata ora con ancora tante partite da giocare.

Queste due settimane serviranno a tutti (squadra e tifosi) per rimettere in sesto le idee e ripartire dagli errori per preparare il domani.

Il Futuro è tutto da scrivere, fino all’ultimo abbiamo il dovere di crederci, senza dividerci…UNITI…per la nostra amata Cremonese.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 19 marzo 2024 alle 15:00
Autore: Federico Bresciani
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