C'è tutto Giovanni Stroppa nelle parole rilasciate dopo il fischio finale al "Picco": orgoglio, gratitudine, emozione e un pizzico di ironia. Il tecnico grigiorosso ha portato la Cremonese in Serie A superando ostacoli enormi, tra assenze pesanti e acciacchi diffusi, ma mantenendo un’identità forte e uno spirito di squadra straordinario.

“Avevamo diversi problemi di formazione. Alcuni ragazzi hanno giocato pur non essendo al top della forma e c'erano anche tanti assenti, ma tutti hanno fatto una partita impressionante. Questo gruppo è speciale”.

Poi un aneddoto personale, carico di significato, che svela un lato tenero e scaramantico dell’allenatore:

“Il mio scatto in tribuna? C’era mia figlia. Non volevo che venisse, perché era a Venezia lo scorso anno e temevo portasse sfortuna (ride, ndr). Ma alla fine sono andato ad abbracciarla. È stato un momento bellissimo”.

E a chi gli chiede se ha temuto dopo il secondo gol dello Spezia, Stroppa risponde con una battuta che strappa sorrisi:

“Vi dico solo che sul secondo gol mi è passata davanti una gondola...”.

Una battuta che sdrammatizza, ma che non nasconde la tensione vissuta fino all’ultimo. Ora però, è tempo di festa. La Cremonese è tornata dove merita: in Serie A. E Giovanni Stroppa, con umanità e determinazione, è stato l’uomo della rinascita.

Sezione: News / Data: Lun 02 giugno 2025 alle 16:00
Autore: Redazione TuttoCremonese
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