Dopo dieci risultati utili consecutivi, i clean sheet, i punti ottenuti con l'uomo in meno, la corsa della Cremonese si è fermata bruscamente sotto il cielo di Bolzano.

Un brutto risveglio per una tifoseria che aveva iniziato a farci l'abitudine e che si illudeva (sbagliando per il troppo amore) che bastava semplicemente contare le partite e preparare la festa.

Il calcio non è una scienza esatta, non esistono “macchine perfette” in grado di non sbagliare un colpo, di non trovare una “giornata storta”. Lo 0-3 contro il Sudtirol è una battuta di arresto, un incidente di percorso che fa parte di un cammino che ha visto la squadra recitare il ruolo di protagonista, bruciare le tappe, dimostrare (anche nella difficoltà) di avere uomini e mezzi.

 Uno scivolone (per quanto prodotto sul campo dalla squadra di Stroppa) che ha il sapore di beffa.

 La Cremo ha costruito azioni da  gol, tenuto il pallino del gioco, il Sudtirol ha approfittato degli errori e delle polveri bagnate (sotto porta) dei grigiorossi, portando a casa un risultato che è un gentile omaggio, frutto della giornata storta dell’ 11 Cremonese.

Una sconfitta che non deve portare a psicodrammi. La Cremo è terza in piena corsa per la promozione diretta.

Davanti a noi ancora otto gare e ventiquattro punti a disposizione. Il Mister (anche quando si viaggiava a vele spiegate) ha sempre frenato gli entusiasmi, da uomo di campo consapevole che (i campionati) sono finiti solo all’ultimo secondo dell’ultima giornata.

Dobbiamo metabolizzare la caduta e riprendere il cammino.

Nulla è scritto nulla è compromesso, la rabbia per una sconfitta è legittima,  senza estremizzare e buttare tutto nel secchio.

 In queste due settimane di sosta, tutti potranno ricaricare le pile e farsi trovare pronti alla ripresa delle ostilità.

Noi ci siamo e ci saremo fino alla fine.

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 marzo 2024 alle 09:00
Autore: Federico Bresciani
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