A Cremona sono giorni particolari. La seconda sconfitta consecutiva, il secondo posto che si allontana e la squadra che sembra la copia sbiadita di quella che fino al derby col Como aveva fatto già mettere lo spumante in fresco.

 La serie B (specialmente quest’anno) non perdona, sa essere cinica e spietata, nessuno, anche quello dato per spacciato ha intenzione di mollare (fino alla fine) l'insidia è dietro l'angolo. Tralasciando le voci che vogliono la partita contro la Feralpi Salò, una gara che va “aldilà del campo di gioco ” la sconfitta di lunedì ha aperto scenari, spunti di riflessione che devono essere utili a costruire e non a distruggere.

 La maggior parte dei tifosi ha accusato Mister Stroppa che è tornato “quello fortunato” “incapace a leggere le partite in corsa”. A questo punto la domanda nasce spontanea: “possibile che con la sola fortuna si possa costruire una stagione così importante come quella della Cremonese”? Io dico di No. Tutto si può dire ma non riconoscere i meriti ad un allenatore che (grazie al suo lavoro) ha trasformato un gruppo demoralizzato in una macchina da punti, mi sembra quantomeno ingeneroso e non rispecchia la realtà dei fatti.

 Piuttosto ritengo (non sono un allenatore quindi posso essere smentito) che la formula che fino ad ora ha permesso ai grigiorossi di scalare la montagna ed arrivare a tanto cosi dalla vetta, sia ormai vetusta, prevedibile e di facile lettura anche per una squadra come la Feralpi che (non me ne vogliano i tifosi blu verdi) è un onesta formazione che si sta giocando le sue chance di salvezza, non certo una “incompiuta” che non è riuscita ad esprimere il suo reale valore.

 Io non credo (come leggo da qualche parte) che il “canto del cigno” sia arrivato, resto convinto che questa squadra ha uomini e mezzi per lottare fino alla fine con le altre.

 Lunedì le “big” (Como a parte) hanno subito sconfitte che non sono da meno di quella subita dalla nostra Cremonese. Da qui alla fine nessuno (Parma a parte visto il vantaggio sulle altre) può sentirsi sicuro del posto che occupa.

 La Cremonese deve avere il coraggio di rimettersi in discussione, rivedere le gerarchie in campo, rischiare, cambiando sistema di gioco. Direte voi “si parla bene da casa con una tastiera in mano” avrete ragione e non è detto che questo porterà risultati, però io un tentativo lo farei.

Venerdì a Bari ci aspetta una partita ostica, un avversario con l’acqua alla gola che si gioca molto, se la Cremo ci va con lo stesso spirito di lunedì beh io la vedo dura.

 Nel calcio tutto è possibile, ogni partita fa storia a sé a Mister Stroppa e alla squadra chiedo semplicemente “riflettete insieme” e trovate voi una soluzione alternativa che possa dare una “scossa” ad un gruppo che sembra essersi perso per strada.

 Ci sono sette partite, abbiamo il dovere di giocarle tutte senza fare calcoli, provando a portare a casa il massimo, poi si vedrà.

 I tifosi sono delusi ma non hanno mollato e questo è semplicemente un atto d’amore che arriva da chi non vuole “distruggere” ma “costruire”. Tutti noi vogliamo rivedere quella squadra che ha macinato punti e scalato posizioni facendo tornare l’entusiasmo in città. Tre giorni per non buttare al vento una stagione che ci ha visto protagonisti.

Per fare questo però bisogna avere il coraggio di cambiare.

Se non altro non avremo il rimpianto di non aver “osato”.

RialzatiCremo!

Sezione: Editoriale / Data: Mer 03 aprile 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
vedi letture
Print