Il 24 marzo la Us Cremonese spegnerà 121 candeline. Oltre un secolo di storia, simbolo, seconda pelle di una intera comunità. Cremona non è solo la città del violino, delle “tre T” di Mina e Tognazzi e Gianluca Vialli.

 Cremona è “soprattutto” la Cremonese e i suoi tifosi, lo zoccolo duro, quelli che non hanno mai mollato nemmeno quando la squadra era sull'orlo del baratro. Da qualche anno a questa parte, i tifosi della Cremo, stanno vivendo una seconda giovinezza, una rinascita che ha fatto tornare l’entusiasmo attorno alla squadra.

Dalla rimonta all’Alessandria, il gol di Scarsella sotto il diluvio il 6 maggio 2017, sono trascorsi sette anni. Da allora la Cremonese ha iniziato la risalita, prima il ritorno in B dopo anni, nell’inferno della serie C, poi (sempre il 6 maggio) cinque anni dopo Scarsella, nella notte di Como, il ritorno nella massima serie, dopo ventisei anni di assenza. La serie A è stata una festa, poi lo scontro con la dura realtà di una categoria dove la Cremo è arrivata impreparata.

Una programmazione “audace” l’esperimento Alvini, il passaggio di testimone a Ballardini, a fine stagione, la Cremonese (dopo appena un anno) è tornata in B.

Un finale con “rammarico” (forse) sarebbe bastato “tanto cosi” per mantenere la categoria.

Un annata che lascia però (scolpite) nella memoria dei tifosi, le notti magiche di Coppa Italia: la vittoria al Maradona contro il Napoli e all’Olimpico contro la Roma e una finale “sfiorata”.

Il ritorno in B ha visto la Cremo partire male. Ballardini non era più in sintonia con squadra e ambiente e così, via “Zio Balla” e destino nelle mani di Giovanni Stroppa. Dopo una fase di assestamento, il tecnico ha preso in mano le redini del gruppo e lo ha portato in alto a giocarsi (in questo finale) un posto in “paradiso”.

Una lotta serrata, punto a punto, contro pretendenti agguerrite (Venezia e Como) che terrà tutti col fiato sospeso fino alla fine.

I numeri della Cremonese: 56 punti, terzo posto e (24 reti subite) migliore difesa del campionato cadetto. La squadra grigiorossa (dopo dieci risultati utili consecutivi) ha perso l’imbattibilità a casa del Sudtirol. La sconfitta è stato un fulmine a ciel sereno per squadra e tifosi. Un brutto risveglio che può dare una “scossa” e motivare ancora di più il gruppo. Questa pausa servirà a riordinare le idee e prepararsi a questo finale che promette fuoco e fiamme.

 Di concreto nulla è deciso, sia in alto che in coda, il campionato deve ancora emettere i suoi verdetti.

 La Cremo “ferita” è pronta a riprendere il cammino, forte di un organico di livello e di un pubblico meraviglioso che la sta sostenendo in ogni battaglia in casa e fuori.

Una città intera, stretta attorno ai suoi beniamini per spingere con il cuore e con la voce i ragazzi in maglia grigiorossa a centrare il ritorno nella massima serie.

Cremona e la sua gente non molla. In alto i vessilli, orgogliosi e fieri dei nostri colori, fino all’ultimo secondo di questa stagione.

Amami ancora”…

Buon Campionato a tutti.

Sezione: Copertina / Data: Ven 22 marzo 2024 alle 14:00
Autore: Federico Bresciani
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