Raggiungo Andrea Tentoni al telefono e subito il nome Cremona suscita emozione nella voce dell’ex attaccante grigiorosso: “Sono affezionatissimo alla Cremonese e alla città dove ho trascorso il periodo più bello della mia vita dal punto di vista professionale e umano. Vediamoci domani”.

Lo incontro il giorno seguente presso il campo di allenamento della società United Riccione dove allena i pulcini 2013 Under 11. Il bomber è in formissima e sorrido pensando che con qualche allenamento potrebbe tornare utile per risolvere i problemi realizzativi della squadra di Stroppa. Mi avvicino rispettoso e origlio le parole di Mister Tentoni che con decisione e fare paternale invita i suoi giocatori a mettere impegno in ogni loro azione dal contrasto difensivo al tiro fino al più semplice e scontato dei passaggi.

Ho una sciarpa della Cremonese per una foto ricordo e i pulcini scherzano col Mister dicendo che sono i colori del Bari. Poi mi raccontano che sanno dei suoi tanti gol segnati con la Cremonese e della vittoria a Wembley. L'allenatore smentisce un suo giocatore: "Ho procurato il rigore ma l'ho fatto calciare ad un compagno. Io li sbagliavo a volte e bisogna sempre conoscere i propri limiti".

I tifosi non dimenticheranno mai i suoi gol e quella sua corsa sotto lo spicchio di curva grigiorossa a Wembley, lo sa?

Quella di Wembley è stata una partita straordinaria. Nella coppa Anglo-Italiana non ho giocato tanto, mister Simoni dava spazio ai giocatori meno impiegati in campionato e spesso scendevano in campo Florijancic e Dezotti. A sorpresa ho giocato la finale insieme ad altri titolari. Ricordo lo stadio, Wembley è la storia del calcio, era la Scala del calcio. Il clima era ostile, tutti gli inglesi tifavano Derby County ma lo spicchio di curva cremonese si è fatto sentire per tutta la partita.

Oltre al gol cosa ricorda di quell’esperienza?

Mi procurai anche il rigore! Poi ricordo l’emozione di quei giorni, lo spogliatoio enorme a due piani con un’immensa vasca. Anche la passeggiata per le vie di Londra dove incontrammo tantissimi cremonesi in trasferta.

Cremona e i cremonesi hanno sempre sentito un forte legame con la propria squadra.

Un legame molto forte.

Sente ancora i suoi ex compagni di squadra? Ha dei ricordi particolari di quel periodo?

Era un gruppo molto legato formato da giocatori e mister, ancora oggi mi sento con alcuni della squadra. Ci lega un gruppo whatsapp dove abbiamo ancora voglia di condividere bei momenti. Sono molto legato a Giande (Giandebiaggi n.d.r.), De Agostini e Maspero ma siamo tutti un grande gruppo di amici. Oggi sono cambiati i tempi, una volta socializzare e stare insieme era naturale. Ai miei tempi fare il ritiro serviva a creare il gruppo. Mi ricordo che di sera ci riunivamo nelle camere per giocare a carte. Oggi non c’è voglia di stare insieme, credo che in parte sia colpa dei social.

Cosa ricorda di Cremona con affetto?

Tutto (ride). Ricordo che Cremona e la squadra sono diventati una nuova famiglia per me. Si andava a mangiare e si entrava in cucina a prendere i piatti, eravamo di casa in alcuni locali.

Mi lasci indovinare, Trattoria Alba e Franca e Luciano a Livrasco.

Esatto! Anche altri ma principalmente quelli. Per la festa del centoventesimo anniversario sono passato a vedere i luoghi che frequentavo da calciatore.

Segue ancora la Cremo?

Seguo la Cremo ma non riesco ad andare a vedere le partite. Cremona è distante. Il cambio di allenatore ad inizio stagione ha portato buoni risultati ma dopo le due sconfitte deve riprendersi subito. Faccio il tifo e spero che tornino in A, magari mi guarderò la partita decisiva per la promozione.

Potrei accompagnarla per vedere la partita contro la Ternana!

Magari! (ride)

Chi indicherebbe come suo erede nella serie A di oggi?

Oggi non c’è un Tentoni in serie A. Io ero un giocatore atipico: alto, potente e più bravo con i piedi che con la testa.

Oggi allena le giovanili del Riccione, qual è l’insegnamento più importante che impartisce ai suoi giocatori?

Insegno la lealtà. Sono sempre stato leale e corretto in ogni azione della mia vita, penso sia un valore fondamentale da trasmettere ai ragazzi. Insegno anche a divertirsi e a far gruppo, nella vita è importante curare le amicizie. Prima della tecnica e della tattica voglio insegnare a diventare brave persone. Non illudo nessuno, le probabilità di diventare calciatori professionisti sono poche, però è importante curare il proprio sogno con determinazione; poi nella vita ci sono altri valori più importanti. Il sogno deve sempre esserci nel ragazzo ma deve sapere che questo può non realizzarsi e c’è una vita da vivere. Spero che alcuni miei insegnamenti li ritrovino fuori dal campo nella loro vita futura.

Sa della stagione strepitosa della Primavera della Cremonese?

Sì, ha sfilato allo Zini domenica. Bravissimi!

Allora non resta che augurarci una futura finale Cremonese- United Riccione.

Magari! (ride e si congeda)

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 05 aprile 2024 alle 08:30
Autore: Andrea Tirincanti
vedi letture
Print