Come è triste Venezia”, cantava Aznavour e da ieri anche Giovanni Stroppa, scuro in volto alla fine di un match che ha messo fuori uso le residue “speranze” di insidiare il terzetto, formato da Parma, Como e Venezia.

 Alla vigilia, tanti buoni propositi che si sono scontrati con la dura realtà. Un vero peccato perché, almeno nella prima parte di gara, pur non brillando di luce propria, la Cremonese aveva tenuto testa ad un Venezia che (per stessa ammissione del tecnico Vanoli a fine partita) è sembrato bloccato, in balia di un ansia da prestazione che ha portato Vazquez a mettere nel sacco il pallone del momentaneo vantaggio.

Nella ripresa, lo scenario è cambiato e i segnali sono stati inequivocabili. I veneti sono scesi in campo con ben altro piglio, hanno aggredito i grigiorossi e con Gytkajer hanno trovato il pareggio. Da quel momento la squadra di Stroppa non è sembrata più lucida e in grado di rispondere al fuoco nemico. Ad un quarto d’ora dal termine, Bjarkason ha messo alle spalle di un Saro (che ha fatto di tutto per tenere in piedi il risultato) la palla del 2-1 che porta gli arancioneroverdi al secondo posto, in attesa di Sampdoria-Como.

Nel finale forcing della Cremonese, dentro Tsadjout, e Ciofani che in cinque minuti combina più di un Coda impalpabile andando vicinissimo al gol del 2-2. Al triplice fischio, musi lunghi, quarta sconfitta nelle ultime sei giornate e un “Grazie Pisa’ per aver evitato una vittoria del Catanzaro che avrebbe ulteriormente compromesso il “Black Friday” grigiorosso.

Stroppa a fine gara non ci sta. Parla di prestazione e di squadra che avrebbe meritato ben altro risultato. Ora bisogna difendere il quarto posto e cercare di ritrovare la “Bussola”. La squadra è sembrata stanca e sfiduciata. Le ultime uscite hanno evidenziato I limiti di un sistema di gioco che (arrivati a questo punto perché sono i numeri che lo dicono) non funziona più e malgrado esperimenti e tentativi, la Cremo sta naufragando verso un finale amaro.

 La piazza, ferita dall’ ennesima caduta della squadra, non sembra più in linea con il tecnico e alcuni ne chiedono le dimissioni. Un atmosfera impensabile fino a qualche mese fa. L’unica cosa che rimane da fare è “ricompattarsi” e riordinare le idee per finire il campionato è prepararsi ai playoff. Certo se l’atteggiamento dei ragazzi non cambia, anche i playoff, diventano una montagna ripida da scalare.

La speranza è che (fatica a parte) questo gruppo sia ancora convinto di “provare a portare a casa questa promozione” se non altro per rispetto nei confronti di una tifoseria che anche ieri sera è stata la “migliore in campo” in un venerdì da dimenticare.

Diamoci una svegliata!

Dai Cremo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 aprile 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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