A ventiquattr’ore dalla trentaduesima giornata che si apre con l'anticipo serale tra Bari e Cremonese, arrivano notizie di “panchine roventi” che cambiano direttore d'orchestra a sette giornate dal termine della regular season.

La sconfitta in rimonta subita dal Palermo a Pisa è costata la panchina ad Eugenio Corini. Il Tecnico bresciano, da tempo sulla graticola per i risultati deludenti di un Palermo lontano dal grande palcoscenico, termina la sua avventura in terra siciliana. Al suo posto (dopo le voci che volevano Fabio Grosso vicino ai rosanero) è stato scelto Michele Mignani che a sua volta era stato esonerato dal Bari dopo un avvio di stagione deludente.

 La seconda panchina a cambiare “protagonista” è quella del Lecco. I lombardi, dopo aver atteso mezzo secolo il ritorno in B, stanno vivendo una stagione da incubo. La squadra lecchese, ultima ad un passo dal ritorno in serie C (nonostante la situazione sia ampiamente compromessa) la dirigenza ha deciso di esonerare Aglietti e prendere Andrea Malgrati (secondo di Bonazzoli) a sua volta esonerato dalla dirigenza bluceleste. Un “rompicapo” buono solo per la statistica in una stagione “virtualmente” chiusa da tempo.

Un valzer di panchine, esperimenti più o meno riusciti. Dall’ inzio di questo campionato sono pochi i “superstiti” che hanno resistito al vortice “Mangia Panchine” che cambia i primi attori in un batter d’occhio anche quando (a sette dalla fine) sembra davvero troppo “tardi”.

Nel calcio “moderno” paga sempre e solo l’allenatore che diventa “alibi” e “parafulmine” utile a nascondere le falle di una “cattiva programmazione”.

 Per le società è più facile cambiarne “uno” che un intera rosa. Qualche volta (come nel caso della Cremonese) con il cambio ci si guadagna…ma non sempre il “cambio” sortisce gli effetti sperati.

Panchine Pazze

Sezione: Copertina / Data: Gio 04 aprile 2024 alle 14:00
Autore: Federico Bresciani
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